Giorgio de Chirico
Giuseppe Maria Alberto Giorgio de Chirico nacque a Volo, in Tessaglia (Grecia), il 10 luglio del 1888 da genitori italiani appartenenti alla nobiltà Il padre, figlio del barone palermitano Giorgio Filigone de Chirico, era un ingegnere ferroviario, la madre era la baronessa genovese Gemma Cervetto. Entrambi i genitori erano nati a Costantinopoli. Per i primi diciassette anni di vita visse in Grecia tra Volo e Atene.
Al ritorno da Atene a Volo De Chirico prende le prime lezioni di disegno dal pittore greco Mavrudis e successivamente da Carlo Barbieri e dallo svizzero Jules-Louis Gilliéron. La sua formazione avviene prevalentemente attraverso maestri privati: studia l’italiano, il tedesco, il francese e la musica.
Nel 1900 Giorgio si iscrive al Politecnico di Atene per studiare pittura. Nel 1906 lascia la Grecia per l’Italia e si trasferisce a Firenze dove frequenta l’Accademia. L’anno dopo si sposta all’Accademia delle Belle Arti di Monaco di Baviera dove conosce l’arte di Böcklin e Klinger.
Nell’estate del 1909 si trasferisce a Milano, e all’inizio dell’anno successivo ritorna a Firenze, insieme alla madre, dove dipinse la sua prima piazza metafisica: L’enigma di un pomeriggio d’autunno, nata dopo una rivelazione che in piazza Santa Croce. Trascorre qualche anno a Parigi con il fratello Alberto e partecipa al Salon d’Automne e al Salon des Indépendants. Lì frequenta anche i principali artisti dell’epoca come Apollinaire, Picasso e Max Jacob. La frequentazione con Apollinaire lo influenza più di tutto.
Tra il 1912 e il 1913 la sua fama si diffonde e nello stesso periodo comincia a dipingere anche i suoi primi manichini. Negli anni parigini Giorgio compì alcune delle opere pittoriche fondamentali per il ventesimo secolo.
Allo scoppio del primo conflitto mondiale i fratelli de Chirico si arruolano volontari e vengono inviati a Ferrara. Dopo un primo periodo di disorientamento trova presto nuove ispirazioni e non dipinge più grandi piazze assolate, ma nature morte con simboli geometrici e vivande tipiche ferraresi. Nella sua permanenza, stringe amicizia con Carlo Carrà e Filippo de Pisis.
Nel 1924 e nel 1932 prende parte alla Biennale di Venezia e nel 1935 alla Quadriennale di Roma. Due anni dopo si trasferisce a New York, dove a Julien Levy Gallery espone le sue opere. Collabora con le più prestigiose riviste di moda del tempo e lavora anche come decoratore di Interni assieme a Picasso e Matisse.
Gli anni 50 vedono un cambiamento per la sua pittura che si caratterizza di autoritratti in costumi barocchi e di vedute barocche e stringe collaborazioni con varie riviste italiane.
Nel ’44 si stabilisce in Piazza di Spagna a Roma dove ha anche il suo atelier, in cui negli anni ’60 lavora anche Massimiliano Fuksas.
Muore a Roma il 20 novembre del 1978 al termine di una lunga malattia.