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Arturo Vermi

Bergamo, 1928 – Paderno d’Adda, 1988

Arturo Vermi nasce a Bergamo nel 1928.

Dopo essersi trasferito a Milano si avvicina alla pittura da autodidatta, mostrando una tendenza per lo stile espressionista.

La sua prima mostra, nel 1956, viene ospitata dal Centro Culturale Pirelli, per cui all’epoca lavora come operaio. Grazie alla frequentazione degli ambienti di Brera, la sua pittura si dirige progressivamente verso uno stile sempre più informale.

Soggiorna per due anni a Parigi e al suo rientr a Milano fonda con altri artisti il gruppo del Cenobio. In questo periodo compie i primi passi nella ricerca sul segno che caratterizzerà buona parte della sua produzione. Nel 1964 risiede alle Botteghe di Sesto, luogo di avanguardie artistiche dell’epoca, e frequenta artisti quali Enrico Castellani, Agostino Bonalumi, Lino Marzulli, Lino Tiné e Marco Carnà.

Comincia a esporre in importanti gallerie italiane e in prestigiosi spazi espositivi, come la Rotonda della Besana (Milano) e i Palazzo delle Prigioni Vecchie (Venezia).

Continua a esporre, con grande successo, in importanti gallerie milanesi, confermandosi come uno dei protagonisti della scena artistica italiana del tempo.

Il 1975, definito da Vermi anno “Lilit”, è per lui cruciale:  inizia l’elaborazione della sua “proposta di felicità”, poi espressa a pieno nel primo numero dell’“Azzurro”, rivista pensata per contenere solo buone notizie. L’“Azzurro” vedrà poi un secondo numero, distribuito alla Biennale di Venezia, nel 1978.

Risale allo stesso periodo il Manifesto del disimpegno, potente affermazione della propria libertà creativa. Con queste importanti riflessioni sul concetto di felicità, che diverrà il tema centrale della sua ricerca, si apre una nuova fase della produzione artistica del Vermi.

Nel 1980 progetta e incide le Sequoie, sorta di tavole dei comandamenti, che durante un viaggio in Egitto con Antonio Paradiso e Nanda Vigo, restituirà simbolicamente a Mosè sul monte Sinai.

Arturo Vermi muore a Paderno d’Adda (Lecco) il 10 ottobre 1988.

Opere

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