Tancredi Parmeggiani
Nel 1946 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia per seguire i corsi della Scuola Libera del nudo e stringe amicizia con Emilio Vedova. L’anno successivo si reca a Parigi dove entra in contatto con le avanguardie europee. Nel maggio 1949, tiene la sua prima personale presso la Galleria Sandri.
L’anno seguente soggiorna a Roma e si lega con il gruppo Age d’Or e l’anno dopo ancora partecipa alla 1ª Mostra dell’Arte Astratta Italiana alla GNAM di Roma. Di lì a poco ritorna a Venezia, dove incontra Peggy Guggenheim, che gli procura uno studio e acquista le sue opere. Nel ’52, sempre a Venezia, gli viene assegnato il Premio Graziano per la pittura e ancora nello stesso anno sottoscrive il manifesto dello Spazialismo, movimento fondato a Milano verso il 1947.
Nel 1952 espone alla Galleria del Cavallino di Venezia e l’anno successivo alla Galleria del Naviglio a Milano, con presentazione di Peggy Guggenheim e Virgilio Guidi.
Il 1955 si distacca da Peggy Guggenheim e parte per Parigi, dove è presente in una collettiva alla Galerie Stadler. Negli anni seguenti espone alla Saidenberg Gallery di New York, all’Hannover Gallery di Londra, alla Galleria Selecta di Roma e partecipa al Carniege International di Pittsburgh.
Nel 1962, dopo un viaggio in Svezia, espone alla Galleria del Canale e alla Galleria Levi e riceve il Premio Marzotto. Alla fine dell’anno ha una crisi nervosa e viene ricoverato con una diagnosi di schizofrenia paranoide.
Nel 1964 espone nuovamente alla Biennale di Venezia e ritorna nuovamente a Roma, dove all’alba del 27 settembre 1964, a 37 anni, si toglie la vita, gettandosi nel Tevere. Il suo cadavere viene ritrovato il 1º ottobre.