Piero Manzoni
Piero Manzoni primogenito del conte Egisto Manzoni, nasce in provincia di Cremona, ma cresce a Milano.
Una volta terminati gli studi classici, s’iscrive alla Facoltà di Legge presso L’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sicuramente influenzato dalle frequentazioni della sua famiglia con gli ambienti artistici milanesi, nel 1955 comincia a dipingere con impronte di oggetti.
Nel 1956 pubblica il manifesto Per la scoperta di una zona di immagini, un testo breve, in cui anticipa alcuni punti essenziali di tesi che riprenderà in futuro. Nel 1957 espone, con Ettore Sordini e Angelo Vaga in una collettiva alla galleria Pater di Milano e pubblica il manifesto Per una pittura organica. È inoltre cofirmatario del Manifesto del Gruppo Nucleare, con cui espone alla mostra Movimento Arte Nucleare presso la galleria San Fedele di Milano.
Verso la fine degli anni ’50 mette a punto le Tavole di accertamento e gli Achromes: tele o altre superfici ricoperte di gesso grezzo, caolino su quadrati di tessuto, feltro, fibra di cotone, peluche o altri materiali.
Espone alla Galleria Bergamo e la Galleria Pater di Milano gli dedica una personale con Enrico Baj e Lucio Fontana. Abbandona nel ‘59 il gruppo dei Nucleari e stringe legami con Bonalumi e Castellani, con il quale fonda la rivista Azimuth, che raccoglierà illustrazioni di grandi firme del mondo dell’arte: Yves Klein, Arnaldo Pomodoro, Piero Dorazio, Franco Angeli e altri.
Nello stesso anno entra in contatto con il Gruppo Zero di Düsseldorf e prosegue la ricerca sugli Achromes, inizia a creare oggetti concettuali come le Linee e progetta di firmare corpi viventi come se fossero opere d’arte, rilasciando certificati di autenticità, poi intitolate Sculture viventi. Produce 45 Corpi d’aria: comuni palloncini riempiti d’aria che poi saranno chiamati Fiato d’artista.
Sul finire del 1959 apre, sempre con Castellani, il centro espositivo Azimuth; che diventerà luogo di produzione artistica significativo anti-informale. Qui lßanno successivo espone con Klein, Mack e Castellani nella mostra La nuova concezione artistica ed esce il secondo numero della rivista Azimuth contenente il testo Libera dimensione, con cui teorizza lo spazio totale.
Espone con Castellani alla galleria La Tartaruga di Roma dove presenta altri Achromes e Sculture viventi che firma dal vivo. In maggio inscatola e mette in vendita 90 Merde d’artista da 30 g al prezzo di altrettanti grammi d’oro ciascuna. Col fisico minato dal fumo e dall’alcol, di cui da anni abusa, muore d’infarto nel suo studio di Milano il 6 febbraio 1963 a soli 29 anni.