Mario Sironi
Sassari, 1885 – Milano, 1961
Sironi nasce a Sassari il 12 maggio 1885.
Frequenta la facoltà d’ingegneria all’Università di Roma, ma presto l’abbandona a favore della Scuola Libera del Nudo dove incontra Balla, Boccioni e Severini. Nel 1905 partecipa alla “Esposizione della Società degli Amatori e Cultori” e inizia l’attività di illustratore per il giornale socialista “L’Avanti della Domenica”.
Si trasferisce varie volte, dapprima a Parigi nel 1906, poi a Monaco nel 1908 e a Francoforte nel 1910.
Soggetto a depressione, trascorre lunghi periodi della giovinezza isolandosi dagli altri e distruggendo la maggior parte delle sue prime opere divisioniste. Verso la fine del 1913 aderisce al Futurismo e l’anno seguente partecipa alla “Esposizione Libera Futurista” presso la Galleria Sprovieri.
Nel 1915 si trasferisce a Milano. Lo stesso anno firma il manifesto interventista del Futurismo L’orgoglio italiano. Parte per il fronte con Marinetti, Boccioni, Russolo e Antonio Sant’Elia e nel 1919 partecipa alla “Grande Mostra Futurista”. Lo stesso anno tiene la sua prima personale alla Casa d’Arte Bragaglia di Roma. L’anno seguente, insieme a Russolo ed altri futuristi della prima ora, Sironi firma il manifesto Contro tutti i ritorni in pittura.
Nel 1922 è tra i soci fondatori del gruppo dei Sette di Novecento a Milano e diventa il capogruppo del Novecento italiano. Diventa il principale caricaturista politico e illustratore per la stampa ufficiale mussoliniana “Il Popolo d’Italia” (1927-33) e “La Rivista Illustrata del Popolo d’Italia” (1934-39).
Sironi è inoltre il maggior teorico della pittura murale, che esegue ricevendo importanti commissioni dal regime, e nel 1933 scrive l’autorevole Manifesto della pittura murale.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale ritorna alla pittura tradizionale con uno stile in linea con il movimento astratto informale.
Sironi muore a Milano il 13 agosto 1961.