Mario Ceroli
Castel Frentano, 1938
Mario Ceroli nasce in provincia di Chieti nel 1938.
Consegue i propri studi all’Accademia delle Belle arti di Roma, dove, sotto la guida di Leoncillo, Fazzini e Colla, si dedica inizialmente alla ceramica. Tiene una prima mostra di ceramiche nel 1958. Negli anni Sessanta, impressionato dalla Pop art, giunge a creare silhouette di oggetti sagomati in legno, privi di colore, talvolta ripetuti in serie, il materiale e le forme che avrebbero caratterizzanti per le sue creazioni. Nel 1966 Ceroli espone alla Galleria La Tartaruga di Roma, tra le varie opere, L’ultima cena realizzata un anno prima, e oggi conservata alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Dal settembre 1966 al giugno del 1967 Ceroli si trasferisce negli Stati Uniti a nell’aprile tiene una personale presso la Bonino Gallery di New York, dove espone Farfalle.
Negli 1971, è tra i firmatari di una lettera pubblicata sul quotidiano Lotta Continua, in solidarietà con alcuni direttori del giornale inquisiti per istigazione a delinquere a causa del contenuto violento di alcuni articoli.
Suo è l’Unicorno alato (1990), in legno rivestito di oro, esposto all’ingresso della sede Rai di Saxa Rubra. Ha curato l’arredo della chiesa di Porto Rotondo (1971), di Santa Maria Madre del Redentore a Tor Bella Monaca, a Roma (1987) e di San Carlo Borromeo al Centro Direzionale di Napoli (1990). Parallelamente alla scultura ha svolto un’intensa attività di scenografo collaborando con il Teatro Stabile di Torino e con la Scala di Milano. Nelle sue sculture, sono frequenti le citazioni da famose opere del passato, come da quelle di Leonardo, di cui ha parafrasato con i suoi legni il disegno dell’Uomo Vitruviano e dell’Ultima Cena.
Nel 2007 è stato chiamato dal Palazzo delle Esposizioni di Roma per partecipare alla sua riapertura ufficiale con una scelta delle sue principali opere.
Oggi vive a Roma con la propria famiglia e non ha ancora terminato la sua personalissima ricerca.