Gerard Schneider
Svizzera, 1896 – Parigi, 1986
Gerard Schneider nasce nel 1896 in Svizzera rue.
Nel 1916 è ammesso all’Ecole des Arts Décoratifs di Parigi, in cui viene incoraggiato dal professore Paul Renouard, che supporta il suo lavoro.
Nel 1920 rientra nella sua città natale, per trasferirsi nel 1922 nuovamente a Parigi dove sperimenta i principali movimenti artistici, attivi in quegli anni.
Nel 1926 espone per la prima volta al Salon d’Automne e frequenta il milieu musicale parigino.
Nel 1936 espone cinque tele al Salon des Surindépendants, che vengono molto apprezzate dalla critica de La Revue Moderne. Nel 1937 si interessa al pensiero surrealista. La sua palette s’adombra e il nero assume una grande importanza.
Nel 1938 i titoli delle sue opere non si ispirano più alla realtà, presenta infatti tre tele inviate al Salon des Surindépendants intitolate Composition.
Nel ‘39, allo scoppio della guerra, si mette a disposizione dell’esercito francese, ma non viene chiamato e rimane a Parigi e lo stesso anno conosce Picasso.
Nel 1944 la sua pittura diviene completamente autonoma rispetto a tutti i riferimenti, dai ricordi della natura e allo stesso modo da tutta la geometria. Nel 1945 il Musée National d’Art Moderne acquisisce una tela del 1944 Composition. Designa ormai tutte le sue tele con il termine: Opus.
Nel 1947 realizza la sua prima esposizione personale da Lydia Conti: tre opere sono raccolte sotto il titolo Opus 316.
Nel 1948 è invitato a partecipare alla Biennale di Venezia, dove partecipa nuovamente nel 1954
La prima importante retrospettiva, che conta centoventi opere, si tiene alla Kunstverein di Dusseldorf così come al Palais des Beaux Arts di Bruxelles nel 1962.
Dopo una serie di altri importanti successi, Gerard Schneider muore a Parigi l’8 luglio 1986.