Arturo Bonfanti
Bergamo – 1905 / Bergamo – 1978
Arturo Bonfanti nasce a Bergamo il 14 maggio 1905. Dal 1924 frequenta a tempo pieno la Scuola d’Arte Andrea Fantoni di Bergamo.
Presta servizio militare a Firenze nel 1925; si trasferisce a Milano nel 1926 e qui si dedica all’arte grafica ed applicata.
La sua prima personale viene tenuta a Bergamo nel 1927.
Nel 1930 sposa Luisa Ferravilla, figlia del celebre attore, e due anni dopo nasce Adriana.
Durante la guerra torna a Bergamo con la famiglia. Dal 1946 sono frequenti i suoi viaggi all’estero: a Parigi instaura rapporti di amicizia con Magnelli, Schneider, Charchoune e Arp; a Zurigo con Bill; a Monaco con Baumeister, Fruhtrunk; a Londra con Nicholson e Pasmore.
A Lione nel 1948 progetta e realizza un’architettura d’ambiente che consegue il primo premio. Il 1947 è l’anno in cui perviene all’astrazione geometrica.
Ritorna a Milano nel 1952, interessandosi attivamente ad esperienze cinematografiche e realizzando cortometraggi che presenta all’VIII Festival d’Amateurs di Cannes dove ottiene nel 1954 con La chiave di Calandrino il Prix du Film des Marionettes.
È sua la scenografia della Panchina di Sergio Liberovici al Teatro Donizetti di Bergamo nel 1956.
Allestisce dopo trent’anni, nel 1959, la seconda mostra personale nella sua città natale alla Galleria Lorenzelli; nello stesso anno partecipa alla Biennale “Italia-Francia” a Torino.
Dal 1960 al 1975 allestisce mostre personali e collettive in varie città italiane, d’Europa e d’America; partecipa con sale personali alla IX Quadriennale di Roma (1965), alla XXXIV Biennale Internazionale di Venezia (1968) e alla X Biennale di San Paolo del Brasile (1969).
Ritrova e frequenta in Canton Ticino gli amici Arp e Nicholson e sempre in Ticino, presso l’Atelier Lafranca di Locarno, realizza buona parte della sua produzione grafica.
Nel 1975 si sottopone ad un grave intervento chirurgico che lo obbliga a ridurre notevolmente la sua attività creativa.
Muore a Bergamo il 21 gennaio 1978 per un improvviso malore.