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Fausto Melotti

Rovereto 1908 – Milano 1986

Fausto Melotti, geniale artista del panorama italiano del dopoguerra, nasce a Rovereto (Trento) nel 1901.

Si iscrive alla facoltà di Fisica e Matematica dell’Università di Pisa, che proseguirà al Politecnico di Milano, dove si laurea in ingegneria elettrotecnica. Negli stessi anni consegue il diploma di pianoforte e studia scultura a Torino, presso Pietro Canonica. Nel 1928 si iscrive all’Accademia di Brera di Milano, dove è allievo di Wildt, insieme a Lucio Fontana, con cui crea un bel legame.

Nel 1935 aderisce al movimento “Abstraction-Création”, fondato a Parigi nel 1931 con lo scopo di promuovere e diffondere l’opera degli artisti non figurativi e nello stesso anno insieme ad astrattisti milanesi partecipa alla prima collettiva di arte astratta nello studio di Casorati e Paolucci a Torino ed espone a Milano presso il Milione.

La sua prima esposizione non ha molto riscontro in Italia, ma attira l’attenzione in Francia e Svizzera, dove nel ‘37 consegue il Premio internazionale La Sarraz.

Dal 1941 al 1943 vive a Roma, dove partecipa al progetto di Figini e Pollini per il Palazzo delle Forze armate e nel frattempo realizza disegni, dipinti e compone poesie che con il titolo “Il triste Minotauro” saranno pubblicate da Giovanni Scheiwiller nel 1944.

Nel dopoguerra si dedica alla ceramica e raggiunge un’altissima qualità riconosciuta dai numerosi premi ricevuti, tra cui il Gran Premio della Triennale nel 1951, dalla medaglia d’oro di Praga e da quella di Monaco di Baviera. Nello stesso periodo stringe un profondo legame professionale e umano con Giò Ponti, che lo coinvolge in vari progetti.

Nel 1967 espone nuovamente a Milano con sculture di nuova ispirazione. Da qui ha inizio una serie di mostre in Italia e all’estero che lo conducono al successo e permettono al pubblico di conoscere la sua attività. Nel 1974 Adelphi pubblica una raccolta di scritti e poesie intitolata “Linee “che vince il Premio Diano Marina nel 1975. Nel 1979 viene presentata a Palazzo Reale a Milano una mostra personale antologica e nel 1981 Firenze gli dedica una grande retrospettiva al Forte Belvedere.

Firenze, Roma, Venezia ma anche New York, Londra, Zurigo, Francoforte e Parigi gli dedicano ampie mostre personali e collettive.

Melotti muore a Milano il 22 giugno 1986 e nello stesso mese la 42° Biennale di Arti Visive di Venezia gli conferisce il Leone d’oro alla memoria.

Opere

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