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Enrico Baj

Vimercate 1935 – Desio 2013

Enrico Baj, grandissimo rappresentate artistico del ‘900, nasce a Milano dove studia al Liceo Berchet, per iscriversi poi alla facoltà di Medicina, che abbandona dopo la seconda guerra mondiale a favore della Facoltà di Giurisprudenza e dell’Accademia di belle arti di Brera, che frequentò parallelamente. Nel 1951 promuove, assieme a Sergio Dangelo e a Gianni Dova, il Movimento Nucleare e tiene nella sua città natale la prima personale presso la Galleria San Fedele. Nel 1953 conosce Asger Jorn, con il quale fonda il Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista, schierandosi contro la forzata razionalizzazione e geometrizzazione dell’arte. Nel 1954 i due artisti diedero vita agli Incontri internazionali della ceramica ad Albissola Marina presso le Ceramiche Mazzotti, ai quali parteciparono Lucio Fontana, Emilio Scanavino, Karel Appel, Guillaume Corneille, Roberto Matta e altri.

Negli anni cinquanta collaborò alle riviste d’avanguardia Il GestoBoa e Phases. Nel 1957 firmò il manifesto Contro lo stile e tenne la prima personale all’estero, presso la Gallery One di Londra; nel 1959 aderì al Manifeste de Naples. Nel 1962 partecipò a New York alla mostra The Art of Assemblage, in occasione della quale conobbe Duchamp. Tra il 1963 e il 1966 trascorse molto tempo a Parigi, dove entrò a far parte del Collège de ‘Pataphysique. Nel 1964 ottenne una sala personale alla Biennale di Venezia e nello stesso anno espose alla Triennale di Milano.

Sempre attento agli aspetti sociali del proprio lavoro, consacrò nel 1972 una grande tela ai “Funerali dell’anarchico Pinelli”, dove riprese le proprie figure ispirate a Guernica ed i propri personaggi grotteschi e da parodia. Dopo 40 anni, l’opera è stata esposta al Palazzo Reale di Milano nell’estate 2012.

Nella sua ricerca artistica, che si esprime attraverso collage polimaterici e policromatici, si distinguono da un lato un filone ludico, dove prevale il piacere di fare pittura con ogni sorta di materiali e dall’altro un forte impegno civile e una critica della contemporaneità.

Baj muore a Vergiate il 16 giugno 2003.

L’archivio dell’artista è conservato presso l’Archivio del ‘900 del Mart di Rovereto.

Opere

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